Centro di Ricerca per il Teatro in collaborazione con il Comune di Milano - Milano Aperta presenta:
Double & Paradise (1984)
Un poema visivo catafrasi da Edgar Allan Poe e Buster Keaton. Una creazione dell'ensemble del Serapions Theater di Vienna
- Protagonisti: Serapions Theater
- Ideazione, scenografia, direzione artistica: Erwin Piplits
- Decorazioni e costumi: Ulrike Kaufmann
Il vero titolo dello spettacolo dovrebbe essere L'uomo: Double & Paradise il luogo dell'azione. Il teatro è un doppio del mondo; la luce dei riflettori può proiettare l'ombra del paradiso su di noi. Dapprima questo mondo riflesso è artificiale, le scene sono ancora staccate anche se coerenti nel significato, i personaggi hanno una propria realtà e i cicli successivi del tempo si incastonano l'uno nell'altro con fasci di luce che aprono avanti e retrospettive. Progressivamente la realtà si confonde con il mondo artificiale, i confini sfumano, le scene cambiano di colore, cambia l'atmosfera e la temperatura. Il suono e il ritmo. All'inizio giovanilmente ingenui, assumono poi una veste mondana. Invecchiano. I mimi siedono per l'ultima cena, ma non viene servito altro che follia in un idilio. Esibizionismo, show, potere, incendio, guerra, distruzione. Cade il sipario, ed ecco si libera lo sguardo sul mondo, doppio del teatro. Lo show può incomnciare. I cosiddetti normali hanno dimostrato abbastanza a lungo di essere in grado di produrre solo follia.
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